Massima di vita

Il giudizio e le recensioni qui riportate, pur nel tentativo di essere obiettivi, risentono del gusto e dell'esperienza di chi scrive.
Judgment and reviews given here, while trying to be objective, are affected by the taste and experience of the writer.


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Friday, October 28, 2011

Lonely Kamel - Dust Devil (2011)




















Lonely Kamel - Dust Devil (Napalm 2011)

I norvegesi del Kammello solitario incidono il loro terzo lavoro per l'austriaca Napalm Records dopo l'ominimo e Blues for the Dead. Il suono, globalmente inteso, oscilla tra una attitudine stoner condita da una buona dose di hard rock comune ed un pizzico di pop. Hard rock senza troppi fronzoli...sono al quarto pezzo ma non trovo nulla di particolare da segnalare...il disco non è suonato male ma i giri ed il songwriting non regala nulla a chi ha nelle orecchie migliaia di dischi rock. Il quinto pezzo 'Seventh Son' attira la nostra attenzione...ma lo sviluppo della song non ci regala altre emozioni diverse da quelle descritte sin'ora. La voce ricorda vagamente quella del buon Glenn Anzalone (Danzig, di evidente origine italiana...). Ho paura che questo sia il migliore pezzo del platter...e infatti il discorso continua con schemi visti mille e mille volte, the Prophet, con una buona variazione nella seconda parte, Ragnarökr che insiste su un riff leggermente più scuro e lento, meno rock and roll insomma. Roadtrip with Lucifer sembra figlia dei Kyuss, un bel groove che merita attenzione, un buon finale psychedelico. Hard to Please segna il ritorno a un hard rock americano vecchio di 30 anni...non a caso dura 2:40. Chiude Whorehouse Groove, idem. Un disco con diverse ombre e qualche luce sparsa.   

The Norwegian Lonely Kamel record their third work for the austrian Napalm Records after an eponimous and Blues for the Dead. The sound, at large, fluctuates between a stoner attitude seasoned by a good dose of common hard rock and a pinch of pop. Hard rock with no frills ... we are at the fourth piece, can not find anything special to report ... the disc is not played badly but the riffs and the songwriting don't give anything to those who have heard thousands of such rock records. The fifth piece 'Seventh Son' draws our attention but the development of the song...gives us no other emotion than those described so far. The voice vaguely reminiscent of the good Glenn Anzalone (Danzig, of a clear Italian origin...). I'm afraid this is the best piece of the platter...indeed it continues with the same patterns seen thousands of times, the Prophet, with a good variation in the second part, Ragnarökr which rests on a riff slightly darker and slower, less rock and roll in short. Roadtrip with Lucifer seems daughter of Kyuss, a nice groove that deserves attention, a good ending psychedelic. Hard to Please mark the return to an american hard rock 30 years old ... not by chance it's 2:40 long. Closes Whorehouse Groove, ditto. A disk with various shadows and a few scattered light.

Tracklist

1. Grim Reefer
2. Evil Man
3. Blues For The Dead
4. Rotten Seed
5. Seventh Son
6. The Prophet
7. Ragnarökr
8. Roadtrip With Lucifer
9. Hard To Please
10. Whorehouse Groove

55/100

Saturday, October 22, 2011

Davis - Davis (2007)




















Davis - Davis ep (2007)

Magari lo conoscete già. Brad Davis ha avuto un passato nei Fu Manchu (chitarra e voce) ma anche nei Fireball Ministry (basso). Direte, perché cazzo scrivi di un disco, peraltro un ep, del 2007 ? Adesso ve lo spiego, non vi incazzate. Prendete un gruppo di persone di addetti ai 'lavori musicali' con i coglioni quadrati e fategli fare un disco, magari non scoprirete i Primus di turno, magari vomiterete all'ascolto, magari correrete ad Arcore o a palazzo Grazioli a rilassarvi, ma se non avete nulla da trarre da questo disco allora sarà bene parlarne, magari velocemente, così potrete tornare alle vostre droghe varie. E' noto che una produzione artistica di livello necessita di un investimento importante, economico e non solo. Non pretenderò che tutti i dischi dei gruppi underground (italiani e non) raggiungano tale livello di qualità, ma una decenza si. Produttori ed etichette, ingegneri del suono, assistenti di studio, musicisti o simil tali, sballati della prima ora, prostitute da telefonino, ascoltate questo cazzo di cd. Così si registra e produce un album rock. Lasciamo stare il feel POP che rislata con evidenza dalle tracce, non discutiamo del giudizio estetico in questa sede (sarebbe comunque inutile). TUTTO è a posto in questo ep. Suono (si sentono tutti gli strumenti), tempo (nessuno 'sgarra', mai), tutto è studiato alla perfezione (giri, fill, tono della voce, sovraincisioni ecc.), ed il risultato non è manieristico. Ite, missa est.    

Maybe you already know him. Brad Davis had a past in the Fu Manchu (guitar and vocals) but also in Fireball Ministry (bass). You will say, why the fuck write a disc, an EP of 2007? Now I will show, don't be pissed. Take a group of people engaged in 'musical works' with 'square balls' and let them make a record, you may not discover the Primus of the moment, maybe you'll vomit throw up listening to, or maybe you'll go to Arcore or Palazzo Grazioli to relax, but if you do not have nothing to draw from this record, then you will want to talk about, perhaps quickly, so you can return to your various drugs. Is well known that an high level of artistic production requires a significant investment, and not only economic. I do not pretend that all records of underground bands (Italian or otherwise) to reach this level of quality, but a decent one. Labels and producers, sound engineers, studio assistants, musicians, and such like, newer done, prostitutes for a mobile phone, listen to this fucking cd. this is the way to record and produce a rock album. Never mind the feel POP risling with evidence from the tracks, do not discuss the aesthetic judgments here (it would be useless anyway). EVERYTHING is in place in this ep. Sound (you hear all the instruments), time (no mistakes, never), everything is designed to perfection (riffs, fills, tone of voice, overdubs, etc..), And the outcome is not mannerism. Ite, missa est.

Tracklist

1 Crystal Ball       
2 At The Shore       
3 No One Knowing       
4 Witchcraft       
5 Colors Ran   

Non trovo un cazzo di link su youtube, ascoltatelo qui (ma si sente male)

http://www.artistdirect.com/nad/window/media/page/0,,3861862-10059528,00.html

altrimenti scaricatevelo
http://debutantedebris.blogspot.com/2009/04/brad-davis-davis-ep-2008.html

Mars Red Sky - Mars Red Sky (2011)




















Mars Red Sky - Mars Red Sky (Emergence 2011)

Trio francese proveniente da Bordeaux sopra il quale val bene la pena si spendere alcune parole. Julien Pras (vocals, guitar), Jimmy Kinast (bass, vocals), Benoit Busser (drums) vengono troppo superficialmente inseriti nel calderone stoner ormai usato ed abusato. Non capisco bene per quale motivo i transalpini vengano tacciati di stonerismo dal momento che non ne detengono tutti i tratti fondamentali. Ad ogni modo, la cosa che più conta, è sicuramente nelle corde dei MRS, ovvero la personalità. Ascolto il terzo pezzo del cd e constato che sanno scrivere canzoni e mi accorgo che la voce non può passare inosservata. Chitarre distorte con tono nasale offrono il destro per la costruzione di melodie vocali dove una base ritmica solida ma non propriamente stoner scandisce il tempo con regolarità. Sembra quasi che i tre francesi, da un'idea di chitarra quasi fuzz-stoner, partoriscano forme canzoni di evidente stampo eruopeo, dove il lato pop non tarda a farsi apprezzare. Chitarre pulite tipo post-rock chiariscono il concetto. 'Way To Rome', una sorta di How Many More Times cantata con un feel rilassato e leggero sintetizza il concetto espresso. 'Saddle Point' rivela il lato acustico psichedelico dell'ensemble. Con Marble Sky si torna a chitarre grosse e grasse che si alternano a tratti molto più soft ed a tratti che rimandano a qualcosa dei primi Black Sabbath, anche per il finale acustico. Chiude 'Up The Stairs' che rispecchia quanto visto sin'ora, tratti leggeri ed arpeggiati, con basso a toni chiari che nulla ha a che vedere con lo stoner, che si alternano a validi riff fuzz non esasperati, non stoner insomma. In sostanza, un buon disco, cui si deve tributare una buona esecuzione e produzione non sempre frequente a questi livelli. Acquistatelo, ne vale la pena.

French trio from Bordeaux, which is well worth spending some words. Julien Pras (vocals, guitar), Jimmy Kinast (bass, vocals), Benoit Busser (drums) are placed too superficially in the stoner cauldron now used and abused. I can not understand why the transalpine are 'accused' of stoner since it does not hold all the essential features. Anyway, the thing that counts, it is personality that definitely fits MRS. Listening to the third song of the CD and I see that they can write songs and I realize that the voice can not go unnoticed. Distorted guitars with muddy tone give the chance to build vocal melodies  where a solid rhythmic basis  - not exactly stonerholds the beat permanently. It almost seems that the three Frenchmen start from a guitar quasi fuzz-stoner idea, give birth to their songs of strong eruopean taste, where the pop side is soon to be appreciated. Clean guitars, post-rock styled, clarify the concept. 'Way To Rome', a kind of How Many More Times, sung with a  relaxed and lightweight feel summarizes the concept expressed. 'Saddle Point' reveals the psychedelic side of the ensemble. With 'Marble Sky' we're back to big and fat guitars that alternate with much softer stretches  and traits that reflect something of the early Black Sabbath, even for the acoustic ending. Closes 'Up The Stairs' which reflects what we saw so far, light and arpeggiated lines with a clear tone bass that doesn't deal a shit with stoner, alternating with not exasperated fuzz riffs, not stoner in short. In essence, a good record, which we must render a good performance and production, is not always common at these levels. Buy it, it's worth it.

Tracklist

1. Strong Reflection 5:31
2. Curse 4:04
3. Falls 6:27
4. Way To Rome 5:22
5. Saddle Point 4:17
6. Marble Sky 6:04
7. Up The Stairs 7:59

73/100

Friday, October 21, 2011

Ivy Garden Of The Desert - Docile (2011)




















Ivy Garden Of The Desert - Docile (Nasoni 111)


Gli Ivy Garden Of The Desert - Diego (guitar, vocals), Paolo (bass), Andrea (drums) -  sono un terzetto di Montebelluna che incidono per la tedesca Nasoni. Le sonorità corrono tra i Samsara Blues Experiment, i Colour Haze e la voce di Straccione degli Zippo. Chitarre impostate stoner, senza mai suonarlo, con obiettivo groove, triste a tratti. Il risultato è apprezzabile. Spendiamo due parole su un aspetto troppo spesso tralasciato. Apre il disco con una song strumentale e, da subito, si notano l'approssimazione con la quale è stata curata l'esecuzione. Non che io sia un fan di Vai o di Kotzen, ma una esecuzione di questo livello si riflette sulla godibilità del lavoro (e non mi riferisco alla chitarra). Almeno per chi ha orecchie per sentire. Più ascolti musica più affini l'orecchio, più affini più comprendi, più comprendi, più rompi il cazzo...Ottimo l'intro acustico simil Sabbath di Hang Glider che, nella parte centrale, riporta a qualcosa dei Motorpsycho col suo intramontabile ritmo di 3 su 4, come direbbe il batterista più smaliziato...echi di Monster Magnet. Torniamo su toni più tirati con la conclusiva I. Una sorta di mix americano nella musica ed europeo nella voce. Un lungo piacevole groove di 10 minuti. Il disco non è male, nulla di nuovo, ma detto in maniera sufficientemente convincente, sono sicuro che, anche con una produzione più accurata, i ragazzi veneti possano migliorare parecchio.   


The Ivy Garden Of The Desert - Diego (guitar, vocals), Paul (bass), Andrew (drums) - are a trio of Montebelluna signin' for the German Nasoni Records. The sound runs from Samsara Blues Experiment, Colour Haze and the voice of the Zippo. Guitars stoner set, never playing that, sad at times. The result is commendable. We spend two words on an aspect too often overlooked. Opens the disc with an instrumental song, now, you see the rough with which the execution was done. Not that I'm a fan of Vai or Kotzen, but a run of this level is reflected in the enjoyment of the work (and I'm not referring to the guitar). At least for those who have ears to hear. The more you listen music the more develop your ear, the more developing the more you understand, the more you understand the more more you...ehm ...'break the cock around'. Very good  the acoustic intro of Hang Glider Sabbath styled, in the middle back to something of Motorpsycho with its timeless rhythm of 3 on 4, as would say the most experienced drummer...echoes of Monster Magnet here and there. They return to more rock feel with the final 'I'. A sort of mix of American music and European vocals. A nice 10 minutes long groove. The disc is not bad, nothing new, but said in a sufficiently convincing, I'm sure that with a more accurate production too, the guys from Veneto can improve a lot.

Tracklist

1 Ivy 9:09
2 Enchanting Odyssey 11:14
3 Hang Glider 7:04
4 I 10:41

63/100

Monday, October 17, 2011

Samsara Blues Experiment - Revelation & Mystery (2011)



















Samsara Blues Experiment - Revelation & Mystery (2011)
World in Sound

Oggi come oggi, basta una scordatura per finire nel - più o meno - proficuo calderone del così detto stoner. I tedeschi Samsara Blues Experiment presentano il loro secondo full-lenght per la connazionale World in Sound. Apre il disco un intro psychedelica di soli 17 secondi, segue Flipside Apocalypse che è suonata con un feel metal cui succede Hangin’ on the Wire. Deve essere successo qualcosa in fase di mastering perché i due brani hanno una compressione ed equalizzazione differenti...In ogni caso, soliti riff, soliti soli di chitarra. Stesso cliché per la seguente Into the Black, suono caldo, soli con wha, 'pumming' delle chitarre, mood che rasenta qualcosa di doom, ma il tutto scorre senza scoprire nulla di nuovo. Più delicata, con una voce più godibile, la successiva - quasi ballad - Thirsty Moon (un simpatico accento tedesco tradisce le origini dei boys...). Diverse imprecisioni nell'esecuzione affievoliscono la godibilità del pezzo che, a tratti, ricorda qualcosa acustico dei Jethro Tull. Idem per i soli di chitarra. Outside Insight Blues è un 6/8 che continua nelle atmosfere più soft appena viste (giustamente, essendo al centro del disco), piacevole il lavoro della chitarra ed anche il bridge con annessa variazione quasi doom (sembra il riff precedente)...i Black Sabbath echeggiano...solo che dopo 3 minuti la song potrebbe essere finita. Invece, verso i 6:30 i samsara introducono un groove swing che ricorda Lazy dei Deep Purple...bella l'idea. (la chitarra si produce anche in un accenno di solo ad ottave alla Montgomery...). Zwei Schatten im Schatten è un intermezzo acustico con riflessi di sitar. Il disco chiude con la titletrack che ri-prende il discorso vagamente metal lasciato all'inizio, variazioni acustiche con chorus spinto, solito solo di chitarra (non sempre esente da imprecisioni). Apre la voce in una atmosfera frigia...tornano i bridge metal...Insomma, un disco più scuro rispetto al precedente, voce non esaltante, chitarre e base ritmica non sempre precisi. Musica piuttosto convenzionale anche se un tentativo di personalizzazione, ogni tanto, viene fatto.

Nowadays, a detuning should be enough - more or less - to be successfully in the melting pot so-called 'stoner'. The Germans Samsara Blues Experiment have their second full-length for the same Teutonic World in Sound. A psychedelic intro of only 17 seconds opens the disc, followed by Flipside Apocalypse which is played with a metal feel then it happens Hangin 'On The Wire. Something must have happened during mastering because the two tracks have different EQ and compression ... In any case, usual riffs, usual guitar solos. Same clichés for the following Into the Black, warm sound, wha solos, 'pumming' guitars, a quasi doom mood, but everything flows without discovering anything new. More delicate, with a more enjoyable voice, the next - almost ballad - Thirsty Moon (a funny German accent betrays the origins of the boys ...). Several inaccuracies in the execution dim the enjoyment of the piece, at times, something reminiscent of Jethro Tull sound. Ditto for guitar solos. Outside Insight Blues is a 6/8 which continues in a softer atmosphere just seen (rightly, being at the center of the disc), nice guitar work and also the bridge with a quasi doom variation (it seems the riff above) the ... Black Sabbath are echoing... just after 3 minutes the song may be over. Instead, at 6:30 Samsara introduces a swing groove, reminiscent of Lazy from Deep Purple... nice idea. (The guitar is also producing in a solo with a hint of the 'octaves styling' a la Montgomery ...). Zwei im Schatten Schatten is a aoustic interlude with sitar reflections. The album closes with the titletrack to re-take the speech vaguely metal left at the beginning, with variations in acoustic driven chorus, usual guitar solos (not always free of inaccuracies). Opens the voice in a Phrygian atmosphere metal bridges are back... In short, a disc darker than the previous, thrilling voice, guitars and rhythmic is not always accurate. Music fairly conventional, even if an attempt to customization, here and there, is done. 

Tracklist

1. ..
2. Flipside Apocalypse
3. Hangin’ on the Wire
4. Into the Black
5. Thirsty Moon
6. Outside Insight Blues
7. Zwei Schatten im Schatten
8. Revelation & Mystery


63/100


Monday, October 10, 2011

Squadra Omega - Le Nozze Chimiche (2011)




















Squadra Omega - Le Nozze Chimiche
Macina Dischi MD05

La Squadra Omega è un ensamble sbruciacchiato proveniente da quel di Treviso, quattro soggetti che non possono passare inosservati. OmegaKaanan (drums), OmegaMatt (saxophone), OmegaMac (electronics), OmegaNene (bass), OmegaG8 (guitar), questi i loro nomi...Il loro sound oscilla tra un Kraut sempre in movimento, una vena jam mai tralasciata ed una sostanza che ondeggia di continuo tra space e psichedelia con tinteggiature da processamento elettronico ed effettistico spinto. (Adesso voglio vedere come cazzo lo traduco...). Sicuramente non li vedrete mai a S.Remo e, di sicuro, se fossero stati tedeschi avrebbero calcato palchi più prestigiosi. Prodotti dalla padovana Macina Dischi i suddetti ignoti stampano un ep in vinile handmade ed in edizione limitata (molto bello), quattro pezzi che faranno felici molti appassionati degli anni settanta, sia per il concetto improvvisativo che per la sensazione intesa come risultato. Io dico che...magari ad averne di gruppi così in Italia...Mi viene voglia di comprare tutti i loro lavori...

The Squadra Omega is a done ensemble from Treviso, four guys that can't go unnoticed. OmegaKaanan (drums), OmegaMatt (saxophone), OmegaMac (electronics), OmegaNene (bass), OmegaG8 (guitar), these are their names... Their sound ranges from a kraut always moving, a never skipped jam vein and a substance that constantly sways between psychedelia and space with paintings prompted by electronic processing and effects. Surely you will not see them at San Remo Festival and, surely, if they were Germans would have pulled most prestigious stages. Products from Macina Discs these unknown print an handmade vinyl ep as a limited edition (very beautiful), four pieces that will please many fans of the seventies, the concept of improvisation is that the sense understood as a result. I say... maybe to have such bands here in Italy ... I just want to buy all their work ...

Tracklist

A1    Murder In The Country        
A2    Utriusque Cosmi II        
B1    Avviso Agli Imprudenti        
B2    Copper   

78/100

Friday, October 7, 2011

Sigiriya - Return to Earth (2011)




















Sigiriya - Return to Earth (2011)
The Church Within

I Sigiriya sarebbero gli Acrimony sotto mentite spoglie! (manca solo il chitarrista Lee Davies). I figli degli  Acrimony, che furono autori di due buoni album (l'ultimo del 1997 intitolato Tumuli Shroomaroom), tornano a  calcare il parquet degli studi di registrazione dopo la dismissione della band nel 2001. Nonostante gli  inevitabili accostamenti al gruppo precedente, i Sigiriya non reggono il confronto col passato, anche in  considerazione del fatto che sono passati dieci anni; le cose evolvono, normalmente. I britannici di nuova  costituzione, invece, rimangono ancorati ad un vecchio suono e a superate forme canzoni. Due ritornelli poi il  solo di chitarra. Chiamatelo metal, chiamatelo stoner, chiamtelo come preferite, ma i riff non cambiano ed il  sound neppure. Leggermente più apprezzabile appare la terza traccia 'Robot Funeral' e così - a tratti - la  seguente 'The Mountain Goat'. 'Whiskey Song' ci regala qualche spunto apprezzabile col suo riff granitico e la conclusiva 'Deathtrip To Eryri', con i suoi toni vagamente psichedelici, rappresenta sicuramente il pezzo più  riuscito. Un disco pieno di ovvietà che non serve a coloro che hanno ascoltato per anni cose come queste.

Sigiriya would be the Acrimony in disguise! (only missing the guitarist Lee Davies). Children of Acrimony, who were authors of two good albums (the last in 1997 titled Grave Shroomaroom), returning to walk the floors of the recording studios after the disposal of the band in 2001. Despite the inevitable comparisons to the previous group, Sigiriya not bear comparison with the past, even considering the fact that ten years have passed, normally, things are moving. The UK's new constitution, however, remain anchored to an old outdated forms and sounds. Two choruses and the guitar solo. Call it metal, call it stoner, call it as you like, but the riffs and the sound does not change either. Slightly more noticeable is the third track 'Robot Funeral', and so - at times - the following 'The Mountain Goat'. 'Whiskey Song' gives us some appreciable ideas with his rock riffing and the closing 'To Deathtrip Eryri', with its vaguely psychedelic tones, is definitely the best. A disc full of platitudes that does not help those who have been hearing things like this for years.

Tracklist

1    The Mountain Goat    3:17
2    Tobacco Sunrise         3:38
3    Hurricane         4:35
4    Whiskey Song         4:31
5    Dark Fires         5:26
6    Robot Funeral         3:28
7    Deathtrip to Eryri    10:37


55/100